IMPOSTAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA

 

La scuola dell'infanzia vuole caratterizzarsi per essere luogo di crescita e di relazione valorizzando gli interessi e la curiosità del bambino che si affaccia con voglia di conoscere alla scoperta del mondo e degli altri.

Il bambino diventa il protagonista del percorso di scoperta e di conoscenza, viene considerato competente alla relazione, attivo nello scoprire e interpretare la realtà.

La progettazione didattica fa riferimento alle “Indicazioni Nazionali per il curricolo per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo d' istruzione” del settembre 2007.

Le finalità della scuola dell'infanzia sono:

 

SVILUPPO E CONQUISTA DELL' IDENTITÀ: “imparare a star bene....a conoscersi e a sentirsi riconosciuti come persona unica e irripetibile,...sperimentare ruoli diversi e forme di identità”.

SVILUPPO DELL' AUTONOMIA: “L' acquisizione della capacità di interpretare e governare il proprio corpo, aver fiducia in sé e fidarsi degli altri, esprimere con diversi linguaggi i sentimenti e le emozioni; esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana, partecipare alle decisioni comuni motivando le proprie opinioni, scelte e comportamenti.”

SVILUPPO DELLA COMPETENZA: “imparare a riflettere sull' esperienza attraverso l' esplorazione ,l' osservazione e l' esercizio al confronto; sviluppare l' attitudine a far domande, a riflettere”.

SVILUPPO DEL SENSO DELLA CITTADINANZA :“scoprire gli altri,i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti ...attraverso le relazioni , il dialogo, l' espressione del proprio pensiero”.

 

IL CURRICOLO

 

Il testo definisce che “ogni scuola predispone il curricolo, all'interno del Piano dell'Offerta Formativa, nel rispetto delle finalità, dei traguardi di sviluppo delle competenze, degli obiettivi di apprendimento posti dalle Indicazioni. Il curricolo si articola attraverso i campi di esperienza nella Scuola dell'Infanzia”.

 

I progetti seguono gli obiettivi indicati dalle Nuove Indicazioni, secondo le modalità concordate dalle insegnanti delle scuole dell’infanzia dell’Istituto.

Il curricolo comprende: finalità, obiettivi generali del processo formativo, obiettivi specifici di apprendimento e obiettivi formativi calati nei vari campi di esperienza.

 

La continuità diventa un elemento importante del curricolo, che si costituisce dalla Scuola dell'Infanzia per svilupparsi nella Scuola Primaria e successivamente alla Scuola Secondaria di 1° grado.

Per realizzare concretamente questa continuità è stata costituita dall'Istituto una Commissione Curricolo per ogni ambito disciplinare, in cui lavorano due insegnanti della Scuola dell'Infanzia, due della Scuola Primaria e due della Scuola Secondaria di 1° grado.

Molto importante per favorire la continuità è il Progetto Continuità che favorisce il passaggio nelle varie scuole dell'alunno, rende più semplice il cambiamento si accompagna lo studente nel suo percorso di formazione.

Il passaggio del bambino dalla Scuola dell'Infanzia alla Scuola Primaria(continuità verticale), è molto importante perché essendo molto piccolo, le emozioni giocano un ruolo importante e determinante per un buona partenza. Fare un progetto insieme, aiuta i bambini, favorisce la collaborazione, lo scambio di informazioni utili per realizzare una buona relazione educativa.

 

 

CAMPI D' ESPERIENZA E TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA

 

I campi di esperienza sono luoghi del fare e dell'agire del bambino orientati dall'azione consapevole degli insegnanti e introducano ai sistemi simbolico culturali”.

 

IL SÈ E L' ALTRO

Il bambino, grazie alle prime esperienze di vita si pone le “le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme”, è importante lo sviluppo dell'identità del bambino che prende consapevolezza del proprio corpo, della propria personalità e dello stare con gli altri.

 

 

IL CORPO IN MOVIMENTO

 

Il bambini “ prendono coscienza e acquisiscono il senso del proprio sé fisico, il controllo del corpo, delle sue funzioni, della sua immagine, delle possibilità sensoriali ed espressive e di relazione e imparano ad averne cura attraverso l' educazione alla salute”.

 

LINGUAGGI, CREATIVITÀ, ESPRESSIONE

 

I bambini “sono portati a esprimere con immaginazione e creatività le loro emozioni e i loro pensieri: l' arte orienta questa propensione, educa al sentire estetico e al piacere del bello”.

 

I DISCORSI E LE PAROLE

 

I bambini “apprendono a comunicare verbalmente a descrivere le proprie esperienze del mondo, a conversare e dialogare, a riflettere sulla lingua, e si avvicinano alla lingua scritta”.

 

LA CONOSCENZA DEL MONDO

 

I bambini “esplorano la realtà, imparando a organizzare le proprie esperienze attraverso azioni consapevoli quali il raggruppare, il comparare, il contare, l' ordinare, l' orientarsi e il rappresentare con disegni e con parole”.

 

DIDATTICA

 

Le proposte didattiche trovano il loro punto unificante di riferimento nei bisogni dei bambini che costituiscono il filo conduttore.

I percorsi si costituiscono in relazione alle esperienze dei bambini, al loro vissuto e vengono sviluppati con i bambini, attraverso modalità didattiche proprie della Scuola dell'Infanzia. Al riguardo risulta molto importante la comunicazione, il dialogo, la sollecitazione e l'ascolto.

Il bambino con i suoi bisogni e le sue domande è il centro di ogni progetto.

Nella Scuola dell'Infanzia di Ostiano, nella prima parte della mattinata, nelle singole sezioni, ci sono le attività per età eterogenea: attività di routine, appello, calendario, tempo, giochi guidati, memorizzazione poesie.

Nella seconda parte, le attività sono strutturate per gruppi di età omogenea e si pone l' attenzione sul progetto portante per i bambini di tre e quattro anni, per i cinque oltre a questo anche il progetto continuità e il progetto di inglese.

Durante la fascia oraria pomeridiana le attività didattiche per i bambini di 4 e 5 anni continuano nei gruppi di età omogenea.

Le attività di laboratorio si svolgono con i bambini divisi per età omogenea e sono basate sull’espressività grafica, l’attività psicomotoria, l’attività linguistica e l’attività musicale.

Attraverso esperienze con materiali e tecniche diverse si favorisce nei bambini la libertà di muoversi, toccare, provare, sperimentare, costruire… permettendo loro di mettersi in gioco, misurarsi con se stessi e collaborare con i coetanei .

 

LO STILE EDUCATIVO: L' OSSERVAZIONE

 

L’osservazione sistematica dei bambini è uno degli strumenti indispensabili all'interno del progetto educativo essa ci consente di individuare i bisogni del bambino, le sue competenze e capacità, le sue curiosità, e quindi di costruire, articolare e regolare insieme i percorsi didattici, di rintracciare le strategie più idonee e progettare interventi mirati .

Le strategie dell'osservazione e dell'ascolto sono gli strumenti da usare costantemente nell'interazione educativa.

Successiva all'osservazione prenderà forma la proposta educativa,la scelta e la realizzazione di un progetto, delle attività, cercando di rispondere ai bisogni dei bambini.

Nei percorsi educativi e didattici l' osservazione dei bambini mentre giocano, lavorano, scoprono, la registrazione delle loro idee e delle verbalizzazioni sull'esperienza devono diventare una pratica costante, perché è in questo modo che si mette al primo posto il bambino.

Si deve osservare per:

-conoscere i bisogni e le capacità di ogni bambino;

-per impostare,cambiare,perfezionare le proposte didattiche ed educative;

-per compiere costanti verifiche e registrare cambiamenti;

-per documentazione.

L' osservazione è utile all'insegnante per verificare il proprio ruolo, il proprio stile educativo, per migliorare nel suo operare, per documentare l' attualizzazione del progetto.

 

LA DOCUMENTAZIONE

 

La documentazione diventa molto importante all'interno della scuola poiché è ricostruzione dell'esperienza educativa e didattica.

Si raccolgono e si organizzano i diversi percorsi intrapresi attraverso le osservazioni, griglie, foto ed elaborati dei bambini.

La documentazione è finalizzata a raccogliere, dare un significato alle esperienze scolastiche contribuisce alla costruzione di una memoria condivisa per diversi destinatari.

Per chi documentare ?

-per gli insegnanti, che possono verificare le esperienze svolte,gli obbiettivi raggiunti. Serve per riflettere sull'agire educativo e quindi assume un valore formativo.

-per i genitori,per informarli sulle attività svolte e condividere il percorso e l' impostazione educativo-didattica.

-per i bambini, per restituire a loro il senso del prima e del dopo, il percorso svolto in riferimento allo sviluppo delle proprie competenze. Il bambino vive in modo diretto molte esperienze,ma per interiorizzarle ha bisogno della rielaborazione grafica. Le modalità usate per aiutare i bambini in questo passaggio sono le verbalizzazioni e il recupero grafico.

-per creare una memoria. La documentazione serve per identificare la scuola nel tempo attraverso il consolidamento di una “memoria storica”, che permette di recuperare i passaggi, gli sviluppi le scelte e i risultati.

La documentazione migliora la qualità della scuola.

 

LO SPAZIO

 

Nelle Indicazioni per il curricolo per la scuola dell'infanzia e per il primo circolo d'istruzione si legge che : “L' ambiente di apprendimento è uno spazio accogliente, caldo, curato, orientato dal gusto, espressione della pedagogia e delle scelte educative di ciascuna scuola. È uno spazio che parla dei bambini, del loro valore,dei loro bisogni di gioco,di movimento, di espressione, di intimità e di socialità.”

La scuola deve essere un ambiente sereno e funzionale all'apprendimento del bambino, è compito delle insegnanti renderlo tale. Fin dai primi giorni noi insegnanti abbiamo cercato di predisporre un ambiente accogliente con cartelloni, palloncini, giochi per favorire l' inserimento dei bambini.

La scuola deve diventare un valido punto di riferimento.

Per rispondere ai bisogni di gioco, di movimento dei bambini abbiamo strutturato l' ambiente in modo da favorire lo sviluppo delle loro competenze e organizzato gli spazi con una certa flessibilità per rispondere a nuove esigenze emerse durante l' osservazione.

La scuola è inserita in un ampio contesto, sociale e ambientale, che influenza le scelte educative e didattiche, che si devono continuamente tener presenti. La necessità quindi, di una varietà di percorsi educativi e formativi nell'ottica dell'autonomia scolastica e del curricolo.

 

METODOLOGIA

L ' ESPERIENZA

 

Nella Scuola dell'Infanzia si apprende attraverso l' esperienza e l' esplorazione. I bambini imparano giocando, apprendono nel fare le cose, devono vivere in prima persona la realtà per poterla conoscere.

L' esperienza diventa uno stimolo alla curiosità e alla conoscenza della realtà. L' apprendimento basato sull'esperienza comporta strategie didattiche appropriate, dove vengono coinvolti i bambini in modo attivo, ne sono un valido esempio le attività laboratoriali.

I bambini conoscono facendo, immergendosi nelle esperienze con tutto il corpo. Giocando si può sbagliare senza sentirsi sminuiti e imparare dai propri errori.

I bambini si interessano se noi diamo importanza a ciò che fanno.

 

LA RELAZIONE

 

Nella Scuola dell’Infanzia assumono particolare importanza gli aspetti relazionali che si instaurano tra insegnanti-bambini; insegnanti-genitori; bambini-genitori, ma soprattutto tra bambini e bambini.

Attraverso questo incontro, non sempre semplice, i bambini imparano le regole del vivere e del condividere giochi, spazi e tempi.

I bambini si applicano se tra loro e le insegnanti c'è un buona relazione. Bisogna saper ascoltare e dare spazio alla comunicazione dei bambini che non si esprimono solo con le parole. I bambini devono sentirsi in sintonia con noi, con la sezione, con i genitori, per dare il meglio di loro.

Le competenze relazionali sono fondamentali e decisive per uno sviluppo equilibrato del bambino e per il buon funzionamento della scuola, da sottolineare anche la necessità di una collaborazione collegiale per valorizzare la relazione.

 

IL GIOCO

 

L' importanza del gioco in ambito didattico viene sottolineata da numerosi autori, che valorizzano il gioco come strumento primario di conoscenza del bambino.

Bruner afferma: “Il gioco è l' attività più seria dell'infanzia, espressione dell'improvvisazione e della combinazione; attraverso il gioco il bambino apprende la regola.”

Secondo Vester: “L' informazione viene accettata e memorizzata molto meglio se è collegata a curiosità, sensazione di successo, gioia, divertimento, gioco.”

Il gioco interviene allo sviluppo cognitivo, sensoriale, sociale ed affettivo.

 

I bambini hanno bisogno di giocare, per imparare, per crescere divertendosi.

Giocando si usa la fantasia,si prendono iniziative, si cambia il proprio modo di fare e si creano forti motivazioni per proseguire l' esperienza.

Nel gioco il bambino si racconta, parla di sé, si conosce, esprime la sua personalità e porta le sue esperienze. Il gioco assume un importante valore formativo, è un mezzo per acquisire competenze.

Il gioco assume una funzione sociale perché i bambini si confrontano con gli altri, instaurano relazioni, condividono il piacere di un' esperienza.

 

 

Varie sono le classificazioni del gioco. Fondamentale quella di Gutsy-Muths in giochi di moto e giochi di riposo, come quella di Decroly in giochi di moto e giochi sensitivi.

I giochi sono classificati in base alla funzione esercitata in sensoriali, motori , che esercitano le funzioni generali.

Piaget distingue tre tipi di giochi: di immaginazione ( simbolici), funzionali, di regole. I primi giochi sono quelli sensopercettivi ( fino a due anni). Poi i giochi di immaginazione ( fino a sette anni) e i giochi funzionali che impegnano le funzioni psicomotorie. Successivamente i giochi con regole favoriscono la socializzazione.

Nella Scuola dell’Infanzia i bambini possono sperimentare varie forme di gioco :

-gioco psicomotorio: prevale l' uso del corpo in senso fisico e la percezione sensoriale. Il bambino gioca con tutto il corpo, con tutta la mente(fantasia e razionalità).

C'è il bisogno di impadronirsi con crescente sicurezza di conoscenze e di abilità psicomotorie e intellettive che si consolidano con l' esercizio ripetitivo.

Il bambino con i giochi di movimento conosce il proprio corpo, si esprime.

Il piacere dell'espressione si concretizza nei giochi in cui può sperimentare emozioni profonde non provocabili dalla vita ordinaria.

I giochi di movimento permettono ai bambini di interiorizzare le prime regole di convivenza civile.

-gioco simbolico: corrisponde al gioco del fare finta di, dove una cosa sta al posto di un' altra. Ai bambini piace il gioco dei ruoli, imitare le persone con cui vive:mamma, papà, fratelli, maestra.

Il bambino che imita si appropria dei modi di comportarsi degli adulti, dei ruoli, dei modelli, personalizzandoli, facendone strumento di dialogo con altri bambini.

Scopre, in tal modo, anche le proprie attitudini, riproduce ciò che gli interessa di più.

In questo modo i bambini si allenano alla dimensione sociale e sperimentano le relazioni con gli altri.

-gioco di rappresentazione:dove le potenzialità motorie si alleano con le facoltà ideative del pensiero . Ne sono un esempio il gioco grafico pittorico e il gioco di costruzione e manipolazione.

Il bambino gioca per capire, per comprendere la realtà che lo circonda.

L' insegnante dovrebbe quindi lasciare molto spazio al gioco e valorizzare i vari aspetti che permettono ai bambini di scoprire, per poi conoscere, la realtà circostante, si deve favorire nel bambino stupore e meraviglia davanti a ogni nuova conoscenza.

 

I LABORATORI

 

I laboratori nella Scuola dell’Infanzia sono i “luoghi del fare”, per questo vanno valorizzati, in quanto i bambini imparano facendo.

Per laboratorio si intende un insieme di esperienze che consentano al bambino di acquisire nuove competenze e conoscenze. Sono esperienze caratterizzate dall'uso di diversi linguaggi (corporei, grafici) e di materiali, strumenti e modalità di lavoro differenziate.

Il laboratorio permette di acquisire, di rielaborare i saperi, di produrre nuove conoscenze per sviluppare nuove competenze.

In questa prospettiva, l' azione educativa e didattica si sofferma sul “fare” allo scopo di rendere i bambini consapevoli delle esperienze di apprendimento che vivono.

La metodologia laboratoriale favorisce:

-il fare produttivo

-la relazione personale

-la cooperazione tra bambini e insegnante

-la strutturazione ludiforme dell'attività.

I bambini mediante il loro “fare insieme” rafforzano la loro identità, la loro autonomia e le loro competenze.

I laboratori offrono molteplici esperienze, valorizzano i vari materiali, strutturati e di recupero, che i bambini possono riconoscere nell'esperienza quotidiana.

Nel laboratorio si può esplorare, interagire, animare e valorizzare ogni scoperta e conoscenza dei bambini, per questo è molto importante.

Il laboratorio permette al bambino di essere libero e creativo, lo aiuta nello scoprire nuove abilità e nell'acquisire nuove abilità che diventeranno competenze.